La grappa è un distillato italiano di grande prestigio, apprezzato per la sua complessità e la sua capacità di rappresentare il territorio da cui proviene. Questo liquore ha radici profonde nella tradizione italiana e viene prodotto attraverso un processo affascinante che richiede attenzione, passione e una conoscenza approfondita delle materie prime e delle tecniche di distillazione grappa. Siete quindi pronti per scoprire una volta per tutte come fare la grappa?
Le vinacce: non un rifiuto, ma una risorsa preziosa per la produzione grappe
Le vinacce sono il fulcro della produzione grappa. Ma cosa sono le vinacce? Presto detto, le vinacce consistono nei residui solidi dell’uva, come bucce, semi e raspi, che rimangono dopo la spremitura per la produzione del vino. Spesso considerate un sottoprodotto, le vinacce sono in realtà una risorsa preziosa e indispensabile per distillare la grappa, ricche di aromi e potenzialità.
Tipi di vinacce e loro caratteristiche
Esistono vari tipi di vinacce che possono essere utilizzate per fare la grappa, e ciascuno di essi conferisce al distillato finale caratteristiche uniche: le vinacce, infatti, possono provenire da uve rosse o bianche, e ogni tipologia porta con sé un diverso profilo aromatico. Le vinacce di uve rosse, ad esempio, tendono a essere più ricche di tannini e polifenoli, conferendo alla grappa un carattere più strutturato e complesso. Al contrario, le vinacce di uve bianche offrono un distillato più delicato e fresco, con note fruttate e floreali.
Distillare le vinacce: l’importanza della preparazione vinacce per grappa
La freschezza delle vinacce è fondamentale per produrre grappa di alta qualità. Dopo la pigiatura, le vinacce devono essere rapidamente trattate per evitare processi di fermentazione indesiderati che potrebbero compromettere i sapori e gli aromi del prodotto finale. Idealmente, le vinacce vengono distillate entro 48 ore dalla loro raccolta per garantire che la produzione di grappa proceda nel migliore dei modi e le componenti aromatiche rimangano intatte e che la grappa risulti pura e ricca di sfumature.
La fermentazione alcolica: fare grappa inizia da qui
La fermentazione alcolica è un passaggio obbligato nella preparazione grappa, durante il quale gli zuccheri presenti nelle vinacce vengono convertiti in alcol etilico grazie all’azione dei lieviti, processo essenziale per preparare le vinacce alla successiva distillazione.
I lieviti: protagonisti invisibili di un processo fondamentale
I lieviti sono microrganismi fondamentali nella fermentazione alcolica: il loro ruolo consiste nel consumare gli zuccheri presenti nelle vinacce e produrre, di conseguenza, alcol e anidride carbonica come sottoprodotti. La scelta dei lieviti può influenzare significativamente il profilo aromatico della grappa, nella maggior parte dei casi si utilizzano lieviti indigeni, presenti naturalmente sulle bucce dell’uva, per mantenere il carattere autentico del territorio. Tuttavia, per alcune tipologie di lavorazione grappa, possono essere impiegati lieviti selezionati per garantire una fermentazione più controllata e prevedibile.
Controllo della temperatura e della durata della fermentazione
Come per ogni “reazione chimica”, perchè alla fine è proprio questo quello di cui si tratta, è assolutamente imperativo avere il controllo perfetto della temperatura. Temperature troppo elevate, infatti, possono accelerare eccessivamente il processo, portando alla produzione di aromi sgradevoli, mentre temperature troppo basse possono rallentarlo eccessivamente. Solitamente, la fermentazione avviene tra i 18 e i 25 °C mentre la durata della fermentazione varia a seconda delle condizioni specifiche e del tipo di vinacce, ma in genere dura da alcuni giorni a qualche settimana.

Grappa distillazione: separare l’alcol dalle vinacce
“Come si distilla la grappa?” Per gli appassionati di superalcolici è sicuramente una questione sulla quale almeno una volta ci si sarà interrogati. La distillazione è il nucleo centrale della produzione della grappa, il processo che permette di estrarre l’alcol dalle vinacce fermentate, concentrandone gli aromi e le caratteristiche distintive, attraverso l’uso di alambicchi, strumenti che combinano tradizione e tecnologia.
Alambicchi di rame: tradizione e tecnologia per distillare grappa
Gli alambicchi di rame sono da sempre utilizzati nella distillazione della grappa grazie alle proprietà di questo materiale che ha la capacità unica di condurre il calore in modo uniforme e di reagire con alcuni composti solforati presenti nel mosto, eliminandoli e migliorando la qualità del distillato. Esistono anche diversi tipi di alambicchi, ma i più utilizzati per la grappa sono sicuramente quelli discontinui, che permettono una maggiore attenzione al processo e una migliore separazione delle frazioni di distillato.
Come distillare la grappa: le diverse fasi della distillazione
La distillazione della grappa si divide in tre fasi principali: testa, cuore e coda. La testa è la prima frazione a uscire dall’alambicco ed è generalmente scartata poiché contiene alcoli volatili e sostanze indesiderate. Il cuore è la frazione centrale, ricca di alcol etilico e composti aromatici pregiati, ed è quella che viene raccolta per la grappa. Infine, la coda è l’ultima frazione, che contiene alcoli pesanti e altre sostanze che possono alterare il sapore della grappa e viene anch’essa scartata.
Grappa produzione: la grappa “secca” e la grappa “aromatica”
Esistono due principali stili di grappa: la grappa “secca” e la grappa “aromatica”. La grappa secca è caratterizzata da un gusto più puro e diretto, derivato principalmente dalle vinacce utilizzate mentre, la grappa aromatica, può essere prodotta con l’aggiunta di erbe, frutti o spezie durante il processo di distillazione, conferendo al distillato finale sfumature più ampie di profumi e sapori.
L’affinamento in legno: un processo facoltativo ma interessante
Dopo la distillazione, la grappa può essere sottoposta a un processo di affinamento in botti di legno, che contribuisce a sviluppare ulteriormente il suo profilo aromatico e gustativo. Questo passaggio è facoltativo, ma è spesso utilizzato per creare grappe di maggiore complessità e raffinatezza.
Botti di rovere, di ciliegio o di acacia: la scelta del legno
Scegliere il giusto legno per le botti di affinamento è sicuramente una decisione da ponderare: diversi legni portano diversi prodotti finali. Le botti di rovere sono le più comuni e conferiscono alla grappa note di vaniglia, spezie e tostatura mentre, le botti di ciliegio, donano un carattere più dolce e fruttato, invece le botti di acacia possono aggiungere sfumature floreali e mielate.
L’invecchiamento: quanto tempo per una grappa perfetta?
La durata dell’invecchiamento è un altro fattore da tenere sempre in considerazione e può variare da pochi mesi a diversi anni. Durante questo tempo, il distillato assorbe aromi e tannini dal legno, sviluppando una complessità maggiore e una struttura più armoniosa. Le grappe più giovani mantengono un carattere più fresco e vivace, mentre quelle invecchiate possono offrire una profondità e una ricchezza uniche.
Grappa giovane, affinata o invecchiata: le diverse tipologie
In base alla durata dell’affinamento, possiamo distinguere tra grappa giovane, affinata e invecchiata. La grappa giovane è imbottigliata subito dopo la distillazione o dopo un breve periodo di riposo in acciaio, la grappa affinata ha trascorso alcuni mesi in botti di legno, mentre la grappa invecchiata ha riposato per almeno 12 mesi in legno, acquisendo complessità e rotondità.

Come degustare la grappa: i consigli degli esperti
Temperatura di servizio: fresca o a temperatura ambiente?
C’è una temperatura ideale per gustare al meglio la grappa? In generale sì, la grappa giovane e quella aromatica sono spesso servite leggermente fresche, intorno ai 10-12 °C, per esaltare i loro profumi fruttati e floreali. Le grappe invecchiate, invece, si apprezzano meglio a temperatura ambiente, intorno ai 16-18 °C, che permette di cogliere tutte le sfumature aromatiche e la complessità del distillato.
Il calice giusto per esaltare i profumi della grappa
Come abbiamo sempre detto, anche il tipo di bicchiere fa la differenza quando si parla di degustazione. Il calice ideale per la grappa è a forma di tulipano, con un’apertura leggermente svasata, infatti questa forma consente di concentrare i profumi verso il naso, permettendo una migliore percezione degli aromi. Per le grappe aromatiche, può essere utile utilizzare calici più ampi, che permettono di cogliere tutte le note speziate e fruttate.
Drinkami.shop: la tua selezione di grappe preferite
E ora che sai tutto su come si fa la grappa, su Drinkami.shop, puoi trovare una selezione esclusiva di grappe pregiate, accuratamente scelte per soddisfare i gusti di ognuno. Scopri le nostre proposte, dalla grappa giovane e vivace alle raffinate grappe invecchiate, tutte pronte per essere degustate e apprezzate. Con Drinkami.shop, la qualità è a portata di clic!