Cosa sono i distillati?

I distillati sono bevande alcoliche ottenute attraverso un processo di distillazione che separa l’alcol dagli altri componenti di una miscela fermentata. Questo processo consente di ottenere una bevanda con una concentrazione di alcol molto più alta rispetto alle birre e ai vini. La distillazione alcolici è un’arte antica che risale a millenni fa e si è evoluta nel tempo, affinando tecniche e strumenti per creare prodotti sempre più raffinati e di alta qualità.

Qual è la differenza tra liquore e distillato?

Spesso si fa confusione tra liquori e distillati alcolici, ma esiste una differenza fondamentale. I distillati, come abbiamo detto, sono il risultato della distillazione di una miscela fermentata, ottenendo una bevanda ad alta gradazione alcolica. I liquori, invece, sono distillati a cui vengono aggiunti zuccheri, aromi e altre sostanze per creare un gusto più dolce e aromatico. Esempi classici di liquori includono l’Amaretto, il Limoncello e il Baileys. Detto in altre parole, tutti i liquori sono distillati, ma non tutti i distillati sono liquori.

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Come si producono i distillati?

La produzione dei distillati inizia con la fermentazione di una base zuccherina o amidacea, come l’uva per il brandy, il malto d’orzo per il whisky o la canna da zucchero per il rum. Durante la fermentazione, i lieviti trasformano gli zuccheri in alcol e anidride carbonica. Una volta completata la fermentazione, si passa alla fase di distillazione vera e propria.

La distillazione alcolici avviene in alambicchi, che possono essere di vario tipo, ma i più comuni sono gli alambicchi pot still e column still. L’alambicco pot still è utilizzato soprattutto per i whisky e i rum artigianali, mentre il column still è più adatto per la produzione di grandi quantità di alcol come la vodka e il gin. Durante la distillazione, la miscela fermentata viene riscaldata fino a raggiungere il punto di ebollizione dell’alcol, che evapora e viene successivamente condensato per ottenere il distillato finale. Questo processo può essere ripetuto più volte per aumentare la purezza e la qualità del prodotto.

Quali sono i distillati? I principali tipi di distillati

I distillati si possono suddividere in diverse categorie in base agli ingredienti di partenza e ai metodi di produzione.

Acquaviti: Grappa, Cognac, Armagnac, Brandy

  • Grappa: La grappa è un’acquavite tipicamente italiana ottenuta dalla distillazione delle vinacce, ossia le bucce e i semi dell’uva. Ha un sapore deciso e un alto contenuto alcolico, ideale per essere gustata dopo i pasti.
  • Cognac: Il cognac è un’acquavite di vino prodotta nella regione francese omonima. Viene invecchiato in botti di rovere, che conferiscono al distillato aromi complessi e una morbidezza unica.
  • Armagnac: Simile al cognac, l’Armagnac è prodotto nella regione della Guascogna. Si distingue per il suo processo di distillazione unico e per un invecchiamento che avviene in piccole botti di rovere.
  • Brandy: Il brandy è un termine generico che indica le acquaviti di vino prodotte in varie parti del mondo. Ogni brandy ha caratteristiche uniche a seconda del terroir e del metodo di produzione.

Distillati da frutto: Calvados, Tequila, Assenzio

  • Calvados: Questo distillato è originario della Normandia e viene prodotto a partire da mele fermentate. Ha un gusto fruttato e complesso, spesso invecchiato in botti di rovere.
  • Tequila: Originaria del Messico, la tequila è ottenuta dalla distillazione del succo dell’agave blu. Esistono diverse varietà di tequila, ognuna con un proprio profilo aromatico.
  • Assenzio: Conosciuto anche come la “fata verde”, l’assenzio è un distillato a base di artemisia, anice e finocchio. È famoso per i suoi effetti allucinogeni, sebbene le moderne versioni siano più regolamentate.

Distillati da canna da zucchero: Rum, Cachaça

  • Rum: Il rum è prodotto dalla fermentazione e distillazione della melassa o del succo di canna da zucchero. Può essere chiaro, ambrato o scuro, a seconda del processo di invecchiamento.
  • Cachaça: Simile al rum, la cachaça è un distillato brasiliano ottenuto dalla fermentazione del succo fresco della canna da zucchero. È l’ingrediente principale della famosa caipirinha.

Distillati di riso: Samu, Arrak, Ruang-koa, Loa-tuan

  • Samu: Questo distillato di riso è tipico della Corea e viene spesso consumato durante i pasti. Ha un gusto morbido e leggero.
  • Arrak: L’Arrak è un distillato diffuso in Asia, ottenuto dalla fermentazione del riso o della canna da zucchero, spesso arricchito con spezie.
  • Ruang-koa: Questo è un distillato tradizionale thailandese, caratterizzato da un gusto forte e spesso aromatizzato con erbe locali.
  • Loa-tuan: Un altro distillato di riso, popolare in Vietnam e noto per il suo sapore delicato e leggermente dolce.

Altri distillati: Vodka, Gin, Whisky

  • Vodka: Originaria della Russia e della Polonia, la vodka è un distillato neutro ottenuto da cereali o patate. È nota per la sua purezza e viene spesso utilizzata in cocktail.
  • Gin: Il gin è un distillato aromatizzato principalmente con bacche di ginepro. Può contenere anche altre erbe e spezie, rendendolo versatile per molti cocktail.
  • Whisky: Il whisky è un distillato di cereali invecchiato in botti di legno. Esistono diverse varietà, come lo scotch, il bourbon e il rye, ognuna con caratteristiche uniche.

Come degustare e servire i distillati

Degustare un distillato è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi. Ecco una guida passo-passo per assaporare al meglio i distillati:

  1. Osservazione: Inizia osservando il colore del distillato, che può variare da trasparente a dorato o ambrato, a seconda del tipo e del tempo di invecchiamento.
  2. Olfatto: Porta il bicchiere al naso e inspira profondamente per cogliere i vari aromi. Ruota leggermente il bicchiere per liberare ulteriori note aromatiche.
  3. Gusto: Prendi un piccolo sorso e lascialo scivolare sulla lingua. Nota i diversi sapori e la sensazione al palato. Alcuni distillati possono essere molto complessi, rivelando nuove sfumature ad ogni sorso.
  4. Retroolfatto: Dopo aver deglutito, presta attenzione agli aromi che rimangono in bocca e nel naso, che possono offrire ulteriori indizi sulla qualità del distillato.

Anche la presentazione dei distillati alcolici fa la sua parte! Abbinare il giusto bicchiere a ogni specifica bevanda, oltre a rendere l’esperienza di degustazione esteticamente piacevole, permette di percepire in maniera completa tutti gli aromi del distillato scelto.

  • Grappa e acquaviti: Servite in bicchieri tulipano per concentrare gli aromi.
  • Cognac e brandy: Ideali in bicchieri balloon, che permettono di riscaldare leggermente il liquido con il calore della mano.
  • Rum: Può essere servito in bicchieri da degustazione o in tumbler a seconda della varietà.
  • Vodka: Spesso servita ghiacciata in piccoli bicchieri.
  • Gin: Utilizzato prevalentemente nei cocktail, può essere servito con ghiaccio e tonica in bicchieri highball.
  • Whisky: Servito in tumbler, può essere gustato liscio, con ghiaccio o con un goccio d’acqua per aprire gli aromi.

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